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Svizzera: La democrazia è più forte di qualunque virus

Berna, 4 maggio 2020: Dichiarazione del Consiglio federale del 4 maggio 2020, Sessione straordinaria delle Camere federali 4 – 8 maggio 2020

Fa fede la versione orale

Stimati membri del Consiglio nazionale,

stiamo vivendo una crisi senza precedenti nella storia della Svizzera, dopo la seconda guerra mondiale. Il nostro Paese è stato colpito duramente dal coronavirus.

La crisi ha destabilizzato anche le nostre certezze. Ci dimostra che la Svizzera non è invulnerabile. Un piccolo virus minaccia qualcosa di grande: i nostri diritti fondamentali.

Per gestire la crisi, il Consiglio federale ha dovuto limitare diversi diritti fondamentali: ha adottato restrizioni della libertà personale e della libertà economica e ha interferito nella sovranità cantonale. Per il Consiglio federale non è stato facile prendere queste decisioni; l’ha fatto tenendo in considerazione la proporzionalità – così come sancito dalla Costituzione federale.

L’obiettivo delle misure è frenare la pandemia. Un primo cauto bilancio è positivo. Per questo motivo il Consiglio federale ha deciso alcuni allentamenti dei provvedimenti.

Per molte persone, la pandemia e le misure adottate comportano purtroppo anche sofferenze. Per più di un terzo di tutti gli occupati è stato chiesto il lavoro ridotto. Molte ditte sono chiuse da più di sei settimane. Gli alberghi sono vuoti, gli artisti non possono più tenere spettacoli, le associazioni non organizzano nessuna manifestazione, le imprese di esportazioni ricevono da inizio anno meno ordini dall’estero.

Le conseguenze economiche della pandemia sono dolorose. Nel limite del possibile il Consiglio federale ha cercato di aiutare rapidamente le imprese con una serie di misure.

Anche in questo caso il primo bilancio provvisorio sugli aiuti a breve termine risulta positivo.

Signore e signori,

ora dobbiamo condurre la Svizzera fuori dalla crisi e renderla più resistente.

Per fare ciò, il Consiglio federale ha bisogno di Voi. La pandemia ha relegato il Parlamento a un ruolo di spettatore. Il Consiglio federale si è visto costretto a governare per diritto di necessità. Da oggi però la responsabilità torna nelle vostre mani. Una cosa il virus non può e non deve intaccare: la forza della nostra democrazia.

Vi riunite per una sessione straordinaria in una nuova costellazione, in un nuovo luogo. Tutto ciò può costituire un’opportunità per ripensare tante cose. Una crisi non si attiene a strategie ben definite. Dobbiamo rimanere flessibili e operativi e nel contempo le nostre decisioni devono rispettare la legalità. Il Consiglio federale propone quindi al Parlamento la seguente procedura:

nel limite del possibile, intendiamo accogliere le richieste delle Commissioni basate su un ampio consenso. In merito alle mozioni delle Commissioni che fanno riferimento alle ordinanze emanate in virtù del diritto di necessità e che sono state depositate al più tardi due settimane prima dell’inizio di una sessione, prenderemo posizione così da poter trattare questi interventi nel corso della sessione stessa; attueremo nel più breve tempo possibile le mozioni depositate dalle Commissioni.

Nel contempo, in caso di nuove e importanti disposizioni del diritto di necessità, consulteremo nel limite del possibile i presidenti delle Commissioni competenti oppure, se ciò non sarà possibile per questioni di tempo, provvederemo perlomeno a informarli.

Nelle sessioni, il Consiglio federale presenterà inoltre al Parlamento un rapporto sulle competenze in materia di diritto di necessità. L’Esecutivo prevede inoltre di sottoporre al Parlamento, al più tardi entro l’11 settembre 2020 e qualora risultasse ancora necessario, un messaggio relativo all’esame delle ordinanze di necessità.

Signore e signori,

l’uscita dalla crisi richiede prudenza, attenzione e perseveranza.

Agirete con lungimiranza e nell’interesse della popolazione. E metterete in discussione decisioni prese dal Consiglio federale. Non è soltanto un vostro diritto, è anche un vostro dovere. Il Consiglio federale è disponibile al dialogo. Il suo obiettivo è quello di trarre le giuste conclusioni dalla crisi.

Attraverso un dialogo costruttivo, dobbiamo trovare delle soluzioni comuni, accettabili oggi per la popolazione; soluzioni che anche domani saranno ancora considerate sensate e giuste. In questo modo possiamo dare fiducia alle persone. Se la meritano!

Vi ringrazio della fiducia che avete riposto nelle ultime settimane nei confronti del Consiglio federale. Date ora di nuovo linfa alla democrazia!

Signore e signori,

vorrei rivolgere un pensiero a tutte quelle persone che in questa crisi hanno perso un loro caro. E vorrei pure esprimere gratitudine e rendere omaggio a tutti coloro che in questa crisi sostengono il nostro Paese, collaborano, aiutano e operano, sia da casa che sul posto di lavoro.

A loro il mio ringraziamento!

Indirizzo cui rivolgere domande: DATEC, Servizio stampa, tel. +41 58 462 55 11. Link Consiglio Federale Svizzero.

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