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Istituzioni e Diritti

Conclusa la missione di pronto intervento a Beirut dell’aiuto umanitario svizzero

Ottanta edifici controllati, diversi ospedali e scuole riparati: l’Aiuto umanitario svizzero conclude la missione di pronto intervento a Beirut.

Per un mese 38 esperti ed esperte del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) hanno fornito aiuto nella capitale libanese per affrontare le conseguenze immediate dell’esplosione del 4 agosto 2020, controllando la stabilità degli edifici danneggiati, sostenendo l’assistenza sanitaria materno-infantile in due ospedali e collaborando alla riparazione di 19 scuole. La missione di pronto intervento dell’Aiuto umanitario si conclude il 5 settembre 2020. La responsabilità delle misure di sostegno passerà all’ufficio di cooperazione della DSC all’Ambasciata di Svizzera a Beirut.

Un mese dopo la devastante esplosione di Beirut le conseguenze nella capitale libanese sono ancora evidenti. Solo 40 ore dopo la detonazione la Svizzera aveva inviato in città esperti ed esperte del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA): in totale sono stati impegnati a Beirut 38 membri del CSA, dei quali sette sono ancora sul posto.

L’esplosione nel porto di Beirut del 4 agosto 2020 ha causato circa 180 morti e oltre 6500 feriti e l’onda d’urto ha distrutto intere strade nei dintorni della zona interessata. Tra le altre cose sono state abbattute o danneggiate 178 scuole e diversi ospedali. Anche l’edificio dell’ambasciata svizzera ha subito danni.

Vista la situazione, la Svizzera ha inizialmente concentrato il suo aiuto sull’ingegneria strutturale e sulle merci pericolose, poi sull’assistenza sanitaria e sulla ricostruzione delle scuole pubbliche.

– Dal 4 agosto 2020 gli esperti e le esperte svizzeri hanno ispezionato oltre 80 edifici danneggiati, analizzandone con le autorità locali l’«abitabilità». Anche lo stabile dell’ambasciata svizzera, la residenza e gli appartamenti del personale della rappresentanza hanno dovuto essere controllati. L’ambasciata ha potuto riprendere la sua attività pochi giorni dopo l’esplosione e l’ambasciatrice svizzera e il suo team hanno potuto coadiuvare i membri del CSA nelle loro operazioni a Beirut.

– La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha inviato nella capitale libanese anche personale medico supplementare e 1500 kg di materiale per rimettere in sesto l’assistenza medica a madri e bambini in due ospedali. Un ospedale è stato rimesso in funzione, mentre nell’altro si stanno ultimando i lavori di riparazione, anche se è già possibile in parallelo prestare cure ai bambini.

– Gli esperti e le esperte di edilizia inviati dalla Svizzera collaborano anche alla riparazione di 19 scuole pubbliche, selezionate in collaborazione con il Ministero libanese dell’istruzione, prendendo in considerazione in particolare le scuole per gli strati più poveri della popolazione locale e per i profughi siriani e palestinesi. Grazie a questo intervento di supporto, le lezioni potranno ricominciare in alcune scuole alla fine di settembre 2020. La DSC sostiene a Beirut anche un progetto di Caritas Svizzera per migliorare l’accesso a un’istruzione di qualità.

Il dispiegamento immediato sarà completato il 5 settembre 2020.

La DSC ha stanziato in totale circa 6 milioni di franchi per l’aiuto alla popolazione: 2 milioni sono destinati agli aiuti diretti nel settore della sanità, altri 2 milioni a quello dell’istruzione e 1 milione è volto a sostenere il progetto di Caritas Svizzera. Con mezzo milione di franchi ciascuna, la DSC sostiene anche la Croce Rossa libanese e la Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa (FICR).

La missione di pronto intervento dell’Aiuto umanitario svizzero si conclude il 5 settembre 2020 e gli ultimi esperti ed esperte del CSA torneranno in Svizzera. L’ufficio di cooperazione della DSC presso l’Ambasciata di Svizzera a Beirut e un esperto di edilizia svizzero continueranno a occuparsi delle attività di sostegno post-esplosione.

Link Consiglio Federale Svizzero.

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