Capacity market, proroga per quattro mesi e nuovi meccanismi per uscire dal carbone.
Roma, 1 lug. – Completare inderogabilmente il processo di sostituzione della capacità di generazione a carbone entro il 2025. E’ l’atto di indirizzo formulato dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani con una lettera indirizzata ai responsabili di Terna spa e Arera, con il quale è stata definita la proroga di quattro mesi per il capacity market.
«Le prime aste del mercato della capacità – ha scritto il ministro Cingolani –, relative agli anni di consegna 2022 e 2023, hanno offerto un importante segnale non solo per l’obiettivo di adeguatezza del sistema elettrico ma anche per l’altrettanto primario obiettivo della uscita della generazione a carbone per il 2025». Un processo che beneficerà degli effetti positivi che gli interventi di semplificazione normativa avranno sugli investimenti necessari alla transizione energetica.
Intanto, per gli interventi in corso è stata concessa una ulteriore proroga di quattro mesi, per il solo conseguimento di titoli autorizzativi, viste le conseguenze generate dall’emergenza pandemica, che ora stanno determinando il rischio che una quota significativa della capacità nuova aggiudicata per il 2023 – per circa 3,5 GW – venga esclusa dal meccanismo, in quanto i procedimenti di autorizzazione, pur essendo in fase molto avanzata, non sono formalmente conclusi. Un adeguamento della disciplina del mercato della capacità che dovrà essere applicato in occasione delle aste per i periodi di consegna per gli anni 2024 e 2025, il cui svolgimento si terrà non oltre novembre 2021.
Un processo che avrà il compito di riflettere il chiaro indirizzo politico di strategia energetica nazionale verso un maggiore contributo all’adeguatezza del sistema elettrico da parte della generazione da fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, anche con regole di funzionamento che tengano conto delle specificità di queste risorse rispetto alla potenza convenzionale, nonché della domanda per i servizi necessari.
«All’esito di questa nuova asta – conclude il ministro –, mi attendo una profonda analisi, basata anche sulla metodologia europea in corso di definizione, per valutare se, in base all’evoluzione del sistema, sia ancora necessario ripetere ulteriori aste, insieme alla possibilità, se ne dovesse risultare necessaria l’attivazione, di orientare ancora di più il meccanismo a supporto della transizione energetica».