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CNOG: libertà di stampa minacciata, la polizia criminale: denunciare sul nascere le intimidazioni

Cnog-Polizia-Criminale

CNOG  – Libertà di stampa minacciata,la polizia criminale: “denunciate sul nascere le intimidazioni di chi vi vuole inginocchiati”.

Un’emergenza che si evidenzia plasticamente in oltre 300 casi all’anno di minacce e intimidazioni ai danni di chi si occupa quotidianamente di informare correttamente i cittadini e garantire così un diritto previsto dalla Costituzione. È quanto ha confermato l’incontro a più voci tenutosi a Roma sotto l’egida dell’Ordine dei giornalisti (Odg) e della Direzione centrale della Polizia criminale. Ad introdurre il dibattito il presidente del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna e il prefetto Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale. Il seminario è stato coordinato da Gianni Maria Stornello, membro del comitato esecutivo nazionale dell’Ordine dei giornalisti e da Stefano Delfini per la Polizia Criminale.

Il presidente del Cnog Verna ha ribadito il peso che hanno le querele temerarie nei confronti della libertà di stampa ed ha evidenziato la soddisfazione per la recente sentenza della Corte Costituzionale contro il carcere obbligatorio ai giornalisti nei casi di diffamazione.

Di fronte al fluire dei dati, dei racconti e degli episodi anche sofferti che si sono alternati nel corso dell’incontro è inevitabile riflettere ulteriormente sull’impegno, e pure sul quotidiano sacrificio di migliaia di giornalisti, taluni oscuri e perfino mal pagati, che affrontano, spesso rischiando, il mestiere del raccontare, il servizio dell’ informazione, la voglia di soddisfare l’attesa di chi vuol essere informato. Dinanzi a realtà patite da parecchi giornalisti (i numeri sono in crescendo) ci si misura con la salda determinazione di cronisti che, giorno dopo giorno, confermano la volontà di tener dritta la schiena.

Alcuni di loro (Antonella Napoli, Michele Albanese) pagano da blindati il piacere e il dovere di informare. Conforta che le Forze dell’ Ordine siano, con crescente consapevolezza, a fianco e a tutela di chi si batte per affermare il diritto-dovere di diffondere ogni verità. Il monitoraggio attuato dalla Polizia e da altri organismi investiti dal Ministero dell’Interno sta registrando la moltiplicazione, a danno dei giornalisti, di intimidazioni e aggressioni. Numeri che, specie fra i sentieri nascosti della Rete appaiono, mese dopo mese, più allarmanti.

Dilagano i “banditi della tastiera” e i “seminatori di odio”. Però è sempre più palese anche la vicinanza della Forze schierate a prevenzione di certi reati e a difesa del giornalismo sano. E proprio queste forze, anche nell’occasione, hanno incitato a denunciare perfino i semplici segnali di intimidazione o di violenza: “Il vostro lavoro – hanno scandito – dovete proteggerlo anche bloccando sul nascere le iniziative illegali di chi vi vorrebbe meno liberi e più inginocchiati davanti alle prepotenze”.

Link CNOG – Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti.