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Economia e lavoro

Crisi d’impresa, composizione negoziata operativa dal 15 novembre

Crisi d’impresa, composizione negoziata operativa dal 15 novembre.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.L. 24 agosto 2021, n. 118, approvato dal Consiglio dei Ministri a conclusione dei lavori della Commissione sulla crisi d’impresa costituita presso il Ministero della Giustizia, presieduta dalla prof. Ilaria Pagni.

Il Decreto-legge accompagna al rinvio dell’entrata in vigore del Codice della crisi dal 1° settembre 2021 al 16 maggio 2022 la messa a disposizione delle imprese in difficoltà di un nuovo strumento, operativo dal 15 novembre di quest’anno, per affrontare la gestione della ristrutturazione del debito e raggiungere l’obiettivo del risanamento aziendale.

Il rinvio a maggio 2022 del Codice della crisi ne consentirà l’adeguamento al mutato contesto economico e alle indicazioni provenienti dalla Direttiva europea Insolvency. Più lungo il rinvio dei meccanismi di allerta, differiti al 31 dicembre 2023 per permettere una maggiore gradualità nella gestione della crisi che tenga conto degli effetti della pandemia. La Ministra della Giustizia ha ritenuto necessario, nella cornice del PNRR, favorire comunque una emersione precoce della crisi e facilitare gli accordi tra debitore e creditori.

Il Decreto-legge ha introdotto perciò, fin dall’autunno di quest’anno, la “composizione negoziata della crisi”: un percorso negoziale a disposizione dell’imprenditore commerciale o agricolo, di qualunque dimensione, che, senza rinunciare all’assistenza dei professionisti di fiducia affianca ad essi un esperto facilitatore, terzo e imparziale, competente nella ristrutturazione aziendale e nella materia della crisi d’impresa. Una nuova figura professionale, specializzata attraverso un apposito percorso formativo previsto dal Ministero, e in grado, grazie alla propria indipendenza e terzietà, di favorire le trattative volte all’individuazione di soluzioni negoziali di composizione della crisi.

Il nuovo sistema punta a favorire la continuità aziendale e la conservazione dei valori imprenditoriali; in caso di insuccesso, a rendere più agile la liquidazione concordata del patrimonio del debitore. Sono previste misure premiali per l’imprenditore che sceglie di utilizzare questo strumento e tutele per tutti i soggetti interessati all’operazione di risanamento.

Non si rinuncia al controllo del Tribunale a tutela dei soggetti coinvolti o quando comunque è necessario, per il buon fine dei negoziati, proteggere il patrimonio del debitore da azioni esecutive e da istanze di fallimento. Il funzionamento del sistema è assicurato anche dalla digitalizzazione: l’ingresso nella composizione negoziata avverrà attraverso una piattaforma unica nazionale accessibile dal sito delle singole camere di commercio, che conterrà anche un test, con funzione di autodiagnosi, che consente a ciascuna impresa di verificare la situazione in cui si trova e l’effettiva perseguibilità del risanamento.

La conoscenza da parte delle imprese del nuovo strumento sarà fondamentale per il successo della “composizione negoziata”. I principi cui il sistema si ispira sono riservatezza, semplificazione, flessibilità, rapidità ed economicità dei costi.