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AFAM: in dieci anni 69 per cento in più di iscritti

Mur-Afam

AFAM: in dieci anni gli iscritti sono aumentati del 69 per cento.

Nelle 159 istituzioni del comparto, oltre il 15% sono studenti stranieri.

Dinamico, internazionale, e in continua crescita. È la sintesi della fotografia del sistema italiano dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) scattata nel Focus del settore dal Servizio Statistico del ministero dell’Università e della Ricerca sulla base dei dati aggiornati all’anno accademico 2020-2021.

Gli studenti iscritti nelle 159 istituzioni del sistema AFAM lo scorso anno sono stati 80.671, ai quali si aggiungono 15.640 studenti nei corsi pre-Afam degli Istituti Superiori di Studi Musicali non statali e dell’Accademia di Danza. Il 37% degli studenti è iscritto agli Istituti dell’area musicale e coreutica e nel 63% dei casi sulle strutture dell’area artistica e teatrale.

Guardando alla differenza di genere, la presenza femminile tra gli iscritti dell’intero settore AFAM si attesta in media al 57%, con un picco che raggiunge l’87% nell’area coreutica. Solo in corrispondenza dell’area musicale la maggioranza degli iscritti (il 60%) sono ragazzi.

L’andamento delle iscrizioni nell’intero comparto è cresciuto costantemente: rispetto all’anno accademico 2011-2012, le immatricolazioni dello scorso anno sono aumentate del 69%, mentre a livello complessivo l’incremento medio annuo nei corsi di I e II livello è stato di circa il 9%.

Anche nel periodo della pandemia, rispetto all’anno accademico 2019-2020, il numero di immatricolati complessivi nei corsi accademici di I livello e nei corsi a ciclo unico ha registrato un aumento del 4%.

A fronte di una tendenza nettamente crescente dell’ultimo decennio, un calo lo si è registrato, dato il contesto complessivo, nel numero degli iscritti stranieri (-2,6% rispetto all’anno precedente) che superano, comunque, il 15% del totale.

«Questi dati dimostrano come il sistema italiano dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica possa essere ancora più valorizzato» sottolinea il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. «Le azioni del Governo insieme al Parlamento continueranno per rendere questo settore ancora più attrattivo e prestigioso a livello internazionale».