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Attentato di stampo jihadista a Morges: il Ministero pubblico della Confederazione promuove l’accusa

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Attentato di stampo jihadista a Morges: il Ministero pubblico della Confederazione promuove l’accusa

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha promosso l’accusa presso il Tribunale penale federale contro un doppio cittadino svizzero-turco di 28 anni in merito all’omicidio di stampo jihadista commesso a Morges il 12 settembre 2020. L’imputato è inoltre accusato di aver voluto perpetrare già nel 2019 a Prilly un attentato a nome dello «Stato islamico» con un tentato incendio intenzionale.

Il MPC ha promosso l’accusa contro l’imputato domiciliato nel Cantone di Vaud per assassinio (art.112 CP), tentato omicidio intenzionale (art. 111 CP in combinato disposto con l’art. 22 CP), lesioni semplici (art. 123 CP), minaccia (art. 180 CP), violazione dell’articolo 2 della legge federale che vieta i gruppi «Al-Qaïda» e «Stato islamico» nonché le organizzazioni associate (RS 122), rappresentazione di atti di cruda violenza (art. 135 CP), tentato incendio intenzionale (art. 221 CP in combinato disposto con l’art. 22 CP), tentata esplosione (art. 223 CP), violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari (art. 285 CP) nonché per violazione contro la legge sugli stupefacenti (art. 19acpv. 1 della legge sugli stupefacenti).

Nel concreto il MPC contesta all’imputato di aver pianificato e commesso il 12 settembre 2020 a Morges un attentato di stampo jihadista allo scopo di vendicare le vittime della guerra degli Stati della coalizione contro lo «Stato islamico». In questo attentato l’imputato ha accoltellato una persona. Con la vittima si trovava una persona che a causa dell’accoltellamento ha subito un grave shock, motivo per il quale l’imputato è accusato anche dei reati di lesioni semplici e minaccia.

Il doppio cittadino svizzero-turco è anche accusato di diversi reati penali commessi prima dell’attentato a Morges il 12 settembre 2020, tra cui sostegno all’organizzazione criminale «Stato islamico» diffondendo materiale propagandistico con altre persone e tentando di unirsi sul posto allo Stato islamico nella zona di conflitto siro-irachena. Secondo l’atto di accusa, si è recato nell’aprile 2019 in Italia per raggiungere la Turchia e in seguito arrivare nell’area dei combattimenti dello Stato islamico in Siria. Tuttavia, dall’Italia è ritornato in Svizzera nel suo luogo di domicilio. L’imputato era inoltre in possesso di più rappresentazioni di atti di cruda violenza in relazione con l’organizzazione criminale «Stato islamico». Un’altra accusa mossa a suo carico concerne il tentato incendio e la tentata esplosione di una stazione di servizio a Prilly (VD) nell’aprile 2019. Secondo l’atto di accusa, l’imputato intendeva dare fuoco alla stazione di servizio e rivendicare l’attentato a nome dello Stato islamico, cosa che non gli è riuscita.

L’imputato è stato arrestato il 13 settembre 2020 e da allora si trova in carcere preventivo. Secondo l’atto di accusa, nel novembre 2020 ha aggredito in carcere intenzionalmente una guardia e ha cercato di ucciderla. È inoltre accusato di aver aggredito, sempre nel novembre 2020, un funzionario di fedpol, rendendosi così colpevole di violenza e minaccia contro le autorità e i funzionari. Deve altresì rispondere in tribunale di violazione della legge sugli stupefacenti.

Per motivi di competenza, il MPC ha ripreso nell’ottobre 2019 il procedimento penale contro l’imputato dal ministero pubblico del Cantone di Vaud che aveva aperto il procedimento nell’aprile 2019. Il MPC ringrazia il ministero pubblico e la polizia del Cantone di Vaud per la collaborazione in questa vicenda.

A partire da questo momento, la competenza di fornire ulteriori informazioni ai media passa al Tribunale penale federale di Bellinzona. Questo si applica anche alla carcerazione dell’imputato. Come di consueto, il MPC renderà note le proposte di sanzione in occasione del dibattimento dinanzi al Tribunale penale federale. Fino al passaggio in giudicato della condanna vale la presunzione di innocenza.