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Invariati canone radio tv e concessione SSR

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Mantenuti l’importo del canone radiotelevisivo e la concessione SSR.

Berna, 07.09.2022 – L’importo del canone radiotelevisivo per le economie domestiche rimarrà immutato a 335 franchi all’anno. Nella sua seduta del 7 settembre 2022, il Consiglio federale ha messo a confronto i proventi del canone con le esigenze dei beneficiari. È giunto alla conclusione che l’importo deve essere mantenuto per il periodo 2023-2024, sia per le economie domestiche che per le imprese. La concessione SSR, che scade il 31 dicembre 2022, viene prorogata sino a fine 2024. Il Consiglio federale ha inoltre definito le linee generali della nuova concessone valida a partire dal 2025. La SSR dovrebbe orientare maggiormente la sua presenza online alle offerte audio e audiovisive e proseguire la sua trasformazione, continuando a rivolgersi a tutta la popolazione e a tutte le regioni del Paese.

Dopo aver analizzato le entrate e le uscite del canone radiotelevisivo per gli anni 2023 e 2024, il Consiglio federale ha deciso di non modificare le tariffe del canone per le economie domestiche e le imprese per i prossimi due anni. Le proiezioni dell’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) indicano che il fabbisogno aumenterà un po’ più rapidamente dei ricavi, soprattutto a causa della compensazione del rincaro. Tuttavia, il divario rimane minimo e non giustifica un adeguamento della tariffa del canone. Potrà essere compensato dalle riserve pari a 189 milioni di franchi accumulate negli ultimi anni per far fronte a variazioni impreviste di reddito o fabbisogno.

Con l’entrata in vigore del nuovo sistema del canone nel 2019, la tariffa per le economie domestiche è stata ridotta da 465 a 365 franchi all’anno. Nel 2021, il Consiglio federale l’aveva abbassata a 335 franchi e aveva deciso misure tese a ridurre l’onere per le imprese. Nel 2024 valuterà nuovamente la tariffa per il periodo 2025-2026.

Proroga della concessione SSR

Il Consiglio federale si impegna inoltre a garantire la continuità della concessione SSR. Ha deciso di prorogarla nella sua forma attuale per il periodo 2023-2024. Si è inoltre tenuto un primo scambio di opinioni sulla nuova concessione SSR, i cui tratti saranno definiti nel corso del prossimo anno ed entreranno in vigore il 1° gennaio 2025. Durante questo scambio di vedute, il Consiglio federale ha ribadito che la SSR deve continuare con la sua missione al servizio della democrazia e della coesione del Paese e orientare il suo mandato costituzionale di servizio pubblico maggiormente all’informazione, alla formazione e alla cultura. Per quanto riguarda l’intrattenimento e lo sport, la SSR si deve concentrare sugli ambiti non offerti dagli altri fornitori.

Il Consiglio federale sta valutando di perfezionare ulteriormente questo mandato per consentire alla SSR di far fronte alla concorrenza delle piattaforme internazionali e di tenere conto del paesaggio mediatico svizzero. In futuro la SSR dovrebbe orientare maggiormente la sua presenza online all’offerta audio e audiovisiva, mentre si dovrebbero considerare ulteriori restrizioni per i testi scritti. In questo modo i media privati svizzeri avrebbero più spazio su Internet.

La SSR dovrebbe proseguire la trasformazione avviata, continuando a servire tutte le regioni del Paese, in tutte le lingue nazionali e tutte le fasce d’età. La sua partecipazione al canone dovrebbe rimanere a 1,25 miliardi di franchi all’anno. Per compensare il calo degli introiti pubblicitari dovrebbe aumentare l’efficienza e prevedere dei risparmi. Dopo le discussioni con la SSR, la nuova concessione sarà oggetto di una consultazione pubblica.

Accordo sulle prestazioni per l’offerta della SSR destinata all’estero

Anche l’accordo sulle prestazioni tra la Confederazione e la SSR concernente l’offerta editoriale destinata all’estero è prorogato sino a fine 2024. Questo definisce i servizi che la SSR deve fornire per informare gli svizzeri all’estero sull’attualità del nostro Paese e per sostenere la presenza mediatica della Svizzera all’estero. L’importo dei contributi finanziari della Confederazione rimane invariato. Questo copre la metà delle spese per i servizi mediatici forniti da swissinfo e tvsvizzera.it, nonché delle collaborazioni televisive con TV5 Monde e 3Sat.

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