Aumento dell’attività per quasi sei studi medici su dieci nel contesto pandemico del 2020.
Attività e situazione finanziaria degli studi medici nel contesto della pandemia di COVID-19 nel 2020.
08.11.2022 – Nel 2020, anno segnato dalla pandemia di COVID-19, il 57% degli studi medici psichiatrici ha effettuato un numero di consultazioni maggiore rispetto all’anno precedente. Invece, il 58,7% degli studi medici con attività chirurgica ha registrato prestazioni inferiori. Nel Canton Ticino, il 56,6% dei medici indipendenti ha visto diminuire il proprio reddito nel 2020, una quota superiore di 12,2 punti percentuali rispetto al 2019. Sono alcuni dei risultati di una nuova pubblicazione dell’Ufficio federale di statistica (UST) che descrive l’evoluzione dell’attività e della situazione finanziaria degli studi medici nel 2020.
Nel 2020, gli studi medici e i centri ambulatoriali hanno risentito sia della pandemia di COVID-19 che delle misure adottate per contenerla. In particolare, è stato loro vietato di eseguire interventi, esami e trattamenti non urgenti per un mese e mezzo, da metà marzo a fine aprile 2020.
Stabile il numero di studi medici
Durante il periodo preso in esame, il numero di studi medici e di centri ambulatoriali è rimasto stabile. Alla fine del 2020, 1286 imprese sono state registrate come nuove imprese attive nell’ambito della medicina ambulatoriale (al di fuori del settore ospedaliero). Al contempo, 1364 imprese attive alla fine del 2019 non lo erano più un anno più tardi. Nel 2019, prima dello scoppio della pandemia, i flussi di imprese erano dello stesso ordine di grandezza.
Anche l’attività degli studi medici è rimasta complessivamente stabile. Nel 2020 uno studio medico su due (49,5%) ha contabilizzato meno contatti con i pazienti rispetto all’anno precedente. Nel 2019, a trovarsi in questa situazione era il 46,8% degli studi medici. Rispetto al 2019, i medici indipendenti che hanno registrato un calo del risultato di esercizio e quindi del loro reddito sono leggermente aumentati rispetto all’anno precedente (2020: il 56,5% dei medici; 2019: il 53,2%).
Più consultazioni per gli psichiatri
L’evoluzione dell’attività degli studi medici e dei centri ambulatoriali è variata da un settore all’altro. Nel 2020, il 58,7% degli studi medici con attività chirurgica ha effettuato meno consultazioni rispetto all’anno precedente. Nel 2019 tale quota è stata inferiore di 11,9 punti percentuali. Al contrario, gli studi medici psichiatrici sono stati quelli che hanno visto aumentare più spesso il numero di consultazioni (2020: 57%; 2019: 50,2%).
Nel 2020, la situazione finanziaria della maggior parte dei medici indipendenti con attività chirurgica è peggiorata. La quota di medici con attività chirurgica che ha registrato un calo del reddito è infatti aumentata dal 49,5% nel 2019 al 61,7% nel 2020. Per gli psichiatri indipendenti la situazione è invece migliorata. Nel 2020 il reddito del 50,2% di loro è aumentato (2019: 46,1%).
Situazione finanziaria in Ticino peggiorata
L’evoluzione dell’attività degli studi medici e dei centri ambulatoriali è variata anche a seconda del luogo in cui hanno sede. Gli studi del Canton Ticino sono stati quelli che hanno risentito maggiormente del calo di attività: nel 2020 per il 55,2% di questi studi medici è stata registrata una diminuzione del numero di consultazioni, e per il 36,6% di essi la diminuzione è stata pari o superiore al 5%. A titolo di confronto, nel 2019 il 44,4% degli studi medici ticinesi ha fornito un numero di consultazioni inferiore rispetto al 2018, e solo il 24,5% di questi ha registrato un calo pari o superiore al 5%. Nella Svizzera orientale, invece, il 52,3% degli studi medici ha effettuato più consultazioni nel 2020 che nel 2019.
Nel 2020, il 56,6% dei medici ticinesi ha generato un reddito inferiore rispetto all’anno precedente, mentre nel 2019 solo il 44,4% si trovava nella stessa situazione. Questo sviluppo, anche se in misura minore, può essere osservato in tutte le altre regioni, ad eccezione dell’Espace Mittelland. In questa regione, il reddito del 56,1% dei medici è diminuito sia nel 2020 che nel 2019.