Energia: il Consiglio federale approva l’aggiornamento del Trattato sulla Carta dell’energia.
Berna, 09.11.2022 – Nella sua seduta del 9 novembre 2022, il Consiglio federale ha preso atto dell’aggiornamento del Trattato sulla Carta dell’energia (Energy Charter Treaty, ECT) e lo ha approvato. Si tratta di un trattato internazionale vincolante di protezione degli investimenti e di transito nel settore energetico sottoscritto da 53 Stati. L’ECT, entrato in vigore nel 1998, è per la prima volta oggetto di revisione. Il Consiglio federale ha autorizzato l’Ufficio federale dell’energia ad adottare il trattato alla Conferenza sulla Carta dell’energia del 22 novembre 2022, con riserva di ratifica. Il Parlamento è responsabile dell’approvazione del trattato.
L’ECT è nato dopo la fine della Guerra Fredda per integrare i Paesi dell’ex Unione Sovietica e dell’Europa orientale nei mercati energetici europei e mondiali. Gli Stati occidentali avevano interesse ad avere forniture energetiche sicure, i Paesi ex comunisti ad investire nel rinnovamento delle loro infrastrutture e nello sviluppo di nuove risorse energetiche. L’ECT pone le basi del commercio, del transito e degli investimenti internazionali nel settore dell’energia.
L’aggiornamento è volto, tra l’altro, ad allineare il trattato agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima e ad adattarlo al mutato contesto geopolitico (allargamento dell’UE, uscita della Russia dall’ECT). Inoltre, nel trattato sulla protezione degli investimenti vengono inserite disposizioni sulla sostenibilità, viene migliorata la trasparenza dei procedimenti arbitrali tra investitori e Stati e vengono specificati gli standard di protezione e le disposizioni procedurali.
Il mandato negoziale per l’aggiornamento dell’ECT è stato adottato dal Consiglio federale il 16 ottobre 2019. I negoziati si sono conclusi il 24 giugno 2022 con un Agreement in Principle e l’adozione dell’ECT aggiornato, per cui è richiesta l’unanimità, avverrà in occasione della Conferenza sulla Carta dell’energia del 22 novembre 2022. Il Consiglio federale lo sottoporrà poi al Parlamento per l’approvazione. L’ECT aggiornato entrerà in vigore quando sarà stato ratificato da tre quarti delle parti contraenti.
Importanza dell’ECT per la Svizzera
Le regole internazionali per il commercio e la protezione degli investimenti energetici sono nell’interesse della Svizzera, che dipende dalla cooperazione internazionale per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. Le aziende e i fondi svizzeri investono all’estero quasi esclusivamente nell’UE e nell’Associazione Europea di Libero Scambio (AELS); la maggior parte di questi investimenti sono in centrali elettriche da fonti rinnovabili.
La questione della protezione degli investimenti nelle energie fossili è stata oggetto di controversie durante i negoziati. L’ECT conferisce questa protezione solo per gli investimenti transfrontalieri tra le parti contraenti dell’ECT, ma non per gli investimenti all’interno delle parti contraenti o provenienti da Stati che non sono membri dell’ECT (ad esempio, Stati Uniti, Cina, Norvegia, Corea del Sud, Canada, Stati del Golfo, India o Australia).
Di conseguenza, la portata della protezione degli investimenti è limitata agli investimenti transfrontalieri da e verso l’UE, il Regno Unito, il Giappone, la Turchia, l’Azerbaigian, l’Ucraina e la Svizzera. Tuttavia, gli investimenti transfrontalieri rappresentano solo una piccola parte degli investimenti delle parti contraenti.
L’UE e il Regno Unito revocheranno la protezione per i nuovi investimenti nelle energie fossili e abbandoneranno gradualmente la protezione per gli investimenti in corso nelle energie fossili. Diversi Stati dell’UE hanno recentemente annunciato l’uscita dall’ECT.
Il DATEC, in collaborazione con il DEFR, esaminerà se anche la Svizzera debba ritirare la protezione dagli investimenti nuovi ed esistenti in carbone, gas, petrolio e CCUS (Carbon Capture Use and Storage), in analogia con l’UE e il Regno Unito, oppure se, in considerazione della nuova situazione politica, il nostro Paese non debba decidere nuovamente se rimanere nell’ECT o se ritirarsi. Il Consiglio federale verrà informato a riguardo entro la fine di febbraio 2023.
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