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Il ministro Bernini alla cerimonia di inaugurazione del Supercomputer Europeo Leonardo

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Il ministro dell’Università e della Ricerca alla cerimonia di inaugurazione del Supercomputer Europeo Leonardo.

Intervento del Ministro Anna Maria Bernini.

Porgo un deferente saluto al Presidente Mattarella.

Saluto S.Em.Rev.ma il Cardinale Matteo Maria Zuppi,

Un cordiale saluto al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, al prefetto di Bologna, Attilio Visconti, a tutte le autorità civili, religiose, militari presenti.

Un sentito ringraziamento va al presidente del Cineca, il professor Francesco Ubertini. Il “Pensiero lungo”. Leonardo aveva un pensiero lungo e noi dobbiamo esserne degni eredi.

Un sentito ringraziamento al direttore generale Roberto Viola, la cui attività in Europa ha contribuito al radicamento e al successo di questa iniziativa. Un saluto e un particolare ringraziamento alla professoressa Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca prima di me e al team dirigenziale del MUR presente qui oggi.

Un doveroso saluto e un grazie per il loro apporto va anche il rettore dell’università di Bologna, Giovanni Molari, e il professor Antonio Zoccoli, presidente della Consulta dei Presidenti degli Enti pubblici di Ricerca e Presidente del Centro Nazionale HPC, BIG DATA AND QUANTUM COMPUTING. Un affettuoso saluto e benvenuto a tutti voi.

Oggi, qui, vediamo la realizzazione di due sogni.

Il sogno tecnologico. L’Italia non è solo un meraviglioso museo orgoglioso della celebrazione della sua storia. La nostra storia è adesso! Il genio scientifico e artistico di Leonardo vive nel quarto sistema di super calcolo più potente al mondo, con una performance di picco di oltre 240 milioni di miliardi di calcoli al secondo.

Il sogno europeo. La via di sviluppo e integrazione europea che l’Italia ha percorso in settant’anni ci spinge verso orizzonti che portano la nostra società sempre più avanti. Verso un maggiore benessere, e anche verso la frontiera della scienza. Fare scienza significa spingersi verso la frontiera, continuare a cercare di superarla.

Il prestigio di un Paese viene spesso identificato con la dimostrazione della propria capacità tecnologica. Ma è il “come” viene raggiunta questa capacità che rende un paese unico. L’Italia dei territori, delle città, delle specializzazioni si è congiunta attraverso il Ministero dell’Università e della Ricerca con la dimensione europea, contribuendo a tracciare il solco di un grande fenomeno scientifico ed economico.

L’Unione europea ha partecipato attraverso l’iniziativa EuroHPC e i fondi della Commissione, ma è la stessa Emilia-Romagna a essere funzionale allo sforzo competitivo sul piano internazionale per la sovranità tecnologica europea. Una partita che non deve apparire come un distante e velleitario utilizzo di budget, centri di ricerca e conferenze, ma che è alla base della tutela del benessere delle nostre società.

In questa partita il supercalcolo è sempre più presente, grazie ai vantaggi competitivi che conferisce a livello geopolitico, nel quadro del progetto europeo di affiancarsi a Stati Uniti e Cina sul piano tecnologico. Nel 2018 viene costituita EuroHPC Joint Undertaking, congiuntamente da Unione Europea, Paesi firmatari e partner privati e sempre nel 2018 il Consorzio interuniversitario CINECA – che opera da più di 50 anni – vince la competizione per ospitare uno dei tre supercalcolatori di classe pre-Exascale d’Europa: nasceva così il progetto Leonardo, cofinanziato da MUR e Commissione europea.

I doveri che la classe dirigente di un paese si assume nei confronti dei cittadini riguardano responsabilità complesse, per citarne alcune: il supporto alle attività industriali, la garanzia di servizi pubblici efficienti e accessibili, il contrasto al cambiamento climatico.

Per ognuna di queste sfide il supercalcolo può fornire aiuto e risposte permettendo l’incremento della complessità dei modelli a servizio delle scienze ingegneristiche e per comprendere i fenomeni naturali. Sono sfide quotidiane, ma anche strategiche e transnazionali. Ricordarlo in questa regione, dove grazie a Leonardo e CINECA si concentrerà l’80% della potenza di calcolo italiana, assume un particolare valore, cui si aggiunge l’orgoglio di vedere che il supercalcolo a Bologna è parte di un ecosistema ormai vasto e collaudato.

Un ecosistema originato da una strategia lungimirante di lungo periodo, dalla stretta cooperazione tra la realtà industriale e quella della ricerca, che rappresenta uno dei principali motori di sviluppo territoriale, facendo dell’Emilia-Romagna l’hub nazionale per l’innovazione digitale e uno dei principali punti di riferimento a livello europeo. Oggi ammiriamo i risultati di una visione che ha tenuto insieme la competitività delle imprese, l’importanza della formazione e il benessere generale della comunità.

Come per tutte le attività umane, anche nell’industria e nella ricerca i luoghi sono fondamentali: è dove si svolge l’esperienza umana, che a questi conferisce il loro particolare valore simbolico e identitario che le comunità sviluppano con i luoghi del lavoro. Qui, in un luogo dell’industria del territorio, sorge ora il Tecnopolo, il cuore della Data Valley dell’Emilia, un punto di riferimento globale per applicazioni big data, artificial intelligence e High Performance Computing… e non solo. Ospiterà anche il datacenter del Centro Europeo di previsioni metereologiche a medio e lungo termine e qui si trasferiranno anche l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna e l’Agenzia Italia Meteo.

Anche qui il PNRR adempie al suo ruolo propulsivo, finanziando la Fondazione ICSC, che gestisce il Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing, uno dei Centri Nazionali dedicati alle attività di Ricerca e Sviluppo, di cui domani si terrà il kick-off. Il progresso tecnologico non deve avere solo un valore economico, ma anche un ritorno sociale. L’attenzione ai valori di inclusione e di elevazione sociale si concretizzerà in azioni di formazione e di riduzione dei divari, di genere e geografici. Per questi scopi il Centro avrà a disposizione quasi 400 milioni, di cui almeno il 40% sarà da investire al Sud.

Quello che celebriamo oggi non vuole essere quindi un primato isolato. La posizione avanzata dell’Emilia-Romagna può avere un effetto propulsivo per tutto il Paese e per le sue prospettive nei settori più avanzati. Dobbiamo essere sfidanti e lungimiranti, in particolare attraverso il coinvolgimento delle realtà industriali.

È importante ricordare che il calcolo ad alte prestazioni coinvolgerà sempre di più vari settori, dalle biotecnologie alla meccanica di precisione, dall’energia alla difesa. L’Italia può essere un luogo attrattivo per le imprese che operano in questo settore e dotarsi dei più moderni fattori abilitanti, dai chip per l’intelligenza artificiale ad altri ambiti. Le potenze globali si scontrano sulla frontiera tecnologica ed è qui che dobbiamo essere e competere. Siamo parte della storia, non osservatori non partecipanti.

Il supercalcolo ha cambiato il modo di fare scienza e innovazione tecnologica a livello industriale, ci permette di leggere meglio e mettere a sistema i segnali. Ma rimane uno strumento, che per dare i suoi frutti migliori deve essere guidato da una visione consapevole. A fare la differenza, come sempre, sono ancora una volta le persone.

Ho iniziato questo intervento riferendomi alla realizzazione di due sogni, quello tecnologico e quello europeo. I sogni, tuttavia, rimangono spesso tali e le uniche cose che li rendono possibili sono le grandi dimostrazioni di valore. Il mio plauso, oggi, va alle donne e agli uomini che nella ricerca e nell’industria hanno reso questi risultati possibili.

Il grande scienziato statunitense Vannevar Bush così descrive lo spirito pionieristico nella ricerca scientifica:
“A chi possiede gli strumenti adatti, la scienza offre un territorio ampiamente inesplorato. Le ricompense saranno grandi, per l’individuo come per la nazione. Il progresso scientifico è una condizione ineliminabile della sicurezza nazionale, della salute dei cittadini e del progresso culturale”.

Quindi, continuiamo ad essere pionieri perché oggi è già ieri e il futuro è adesso. Buon lavoro a tutti.