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La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider all’incontro ministeriale Schengen a Stoccolma

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La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider all’incontro ministeriale degli Stati Schengen a Stoccolma.

Il 26 gennaio 2023 la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha partecipato all’incontro dei ministri dell’interno degli Stati Schengen a Stoccolma. I colloqui si sono concentrati sulla migrazione irregolare e la criminalità organizzata. La capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha avuto per la prima volta l’occasione di un incontro bilaterale con la commissaria degli affari interni dell’UE Ylva Johansson nonché con altri ministri degli Stati Schengen.

Si è trattato del primo incontro della consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider con i ministri dell’interno degli Stati Schengen dalla sua entrata in carica all’inizio del 2023. La Consigliera federale ha sottolineato l’importanza di uno scambio regolare a livello politico, in particolare sui temi della migrazione e della criminalità organizzata. Nessun Paese è infatti in grado di risolvere da solo i problemi in questi settori. Un approccio congiunto è pertanto essenziale.

Ha assicurato agli altri ministri che la Svizzera contribuirà in modo costruttivo ad affrontare le questioni inerenti alla migrazione irregolare; quest’ultima costituisce una sfida per tutti i Paesi europei e richiede una reazione seria. Ha aggiunto che sono necessarie una riforma del sistema europeo della migrazione e dell’asilo, ma anche una cooperazione più stretta con i Paesi di provenienza nell’ambito del rimpatrio e della riammissione.

Il modello dei partenariati in materia di migrazione

Su iniziativa della presidenza svedese del Consiglio UE, i ministri hanno discusso le possibilità di collegare la cooperazione in materia di rimpatrio con altri ambiti politici. Tali possibilità includono anche provvedimenti nel settore dei visti. Finora gli Stati Schengen hanno concordato soltanto provvedimenti con la Gambia che la Svizzera ha recepito in quanto Stato associato. Baume‑Schneider ha affermato che occorre sfruttare l’intero potenziale degli strumenti a disposizione, compresi gli incentivi positivi quali le agevolazioni nel trattamento delle domande di visti per Stati terzi che cooperano nel settore del rimpatrio.

La capo del DFGP ha inoltre ricordato i partenariati in materia di migrazione che la Svizzera ha concluso con otto Stati. Si tratta di un approccio a lungo termine basato sulla cooperazione tra eguali che, oltre al rimpatrio e alla reintegrazione, comprende anche il rafforzamento delle infrastrutture, la migrazione regolare e la cooperazione in materia di sviluppo. Ha aggiunto che la Svizzera è pronta a illustrare ai Paesi europei le sue esperienze in materia.

La digitalizzazione rende più difficile il perseguimento penale transfrontaliero

I ministri hanno pure discusso la cooperazione nella lotta alla criminalità organizzata transfrontaliera. La cibercriminalità costituisce infatti una sfida particolare per le autorità di perseguimento penale nazionali. Spesso la criminalità organizzata approfitta di un vantaggio tecnologico, cui si potrebbe rispondere con una migliore protezione dei dati e un’assistenza giudiziaria ottimizzata.

Primi scambi con colleghe e colleghi europei

L’incontro informale a Stoccolma si è svolto sotto la presidenza svedese del Consiglio UE, che è subentrata a inizio anno a quella ceca. A margine dell’incontro la consigliera federale Baume-Schneider si è intrattenuta con la commissaria degli affari interni dell’UE Ylva Johansson e con suoi omologhi europei. Incontri bilaterali si sono svolti con il ministro dell’interno italiano Matteo Piantedosi, la ministra dell’interno tedesca Nancy Faeser e il ministro dell’interno austriaco Gerhard Karner.