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Il Sistema Informativo Archeologico di Roma ha conquistato il Premio patrimonio archeologico europeo

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Il SITAR, il Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma della Soprintendenza Speciale di Roma, ha conquistato il Premio per il patrimonio archeologico europeo per il 2021.

Si tratta del più prestigioso riconoscimento assegnato dalla EAA European Association of Archaeologists, una delle più importanti istituzioni internazionali dedicate allo studio dell’antichità riconosciuta dal Consiglio d’Europa.

«Quello riconosciuto alla Soprintendenza Speciale di Roma è un premio importante – dichiara il Ministro della Cultura Dario Franceschini – che dimostra la qualità e il livello di eccellenza raggiunto dalle nostre strutture poste a tutela e valorizzazione dello sterminato patrimonio archeologico romano».

Dal 2007 il Sitar è un sistema informativo georeferenziato in cui la Soprintendenza immette in rete i dati e le informazioni sui ritrovamenti e i reperti archeologici rinvenuti nel territorio romano. Un progetto open data di archeologia pubblica partecipato, in grado di coinvolgere attraverso internet la cittadinanza e utenti anche di altri paesi. Proprio il carattere innovativo del progetto e la continua implementazione, che ha visto la creazione di un nuovo sito nel 2020, sono alla base del Premio che la EAA ha voluto assegnare quest’anno al Sitar.

«Un riconoscimento che ci rende orgogliosi, perché illumina il lavoro fatto dalla Soprintendenza per rinnovare e rendere accessibile a tutti l’inesauribile patrimonio archeologico della città di Roma – afferma Daniela Porro Soprintendente Speciale di Roma –. Il Sitar ne è una delle principali risorse, divenuta nel tempo un vero e proprio “mediatore culturale” tra la Pubblica Amministrazione e l’utenza privata, promuovendo la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza culturale della conservazione degli spazi e dei contesti urbani ed extraurbani. Ma il premio ci spinge a fare sempre di più nel campo della tecnologia e della condivisione».

Dal 2020 Sitar è consultabile attraverso un nuovo sito web più completo e multilingue (www.archeositarproject.it) ricco di risorse, strumenti e tutorial dettagliati per entrare in ogni sezione del progetto, al fine di facilitare le diverse interazioni tra gli utenti, chiamati a dare il loro contributo, e la Soprintendenza.
Obiettivo principale è la continua implementazione di un archivio digitale condiviso e di una struttura di elaborazione di big data per il patrimonio archeologico di Roma.

Su www.archeositarproject.it è possibile individuare su una mappa i ritrovamenti archeologici del passato e recenti sul territorio romano, corredati da immagini e informazioni. Inoltre il sito offre la mappatura dei vincoli archeologici che facilitano la gestione della tutela, della valorizzazione e delle caratteristiche archeologiche della Capitale.

La digitalizzazione degli archivi garantisce inoltre la conservazione nel tempo di Sitar, a oggi il principale deposito archeologico digitale dedicato al patrimonio di Roma, di libero accesso e consultazione.

«Il premio della EAA è un importante riconoscimento per la Soprintendenza Speciale di Roma e per il Ministero della Cultura. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza un affiatato gruppo di lavoro. – spiega Mirella Serlorenzi, alla guida del Sitar fin dalla sua nascita –. Un premio che ci identifica come uno strumento al servizio della collettività, in grado di offrire liberamente i contenuti e la conoscenza archeologica, ma soprattutto fondamentale per attuare quelle politiche di condivisione e partecipazione sociale sui temi della tutela e conservazione del patrimonio».

Fondata nel 1994, l’Associazione Europea degli Archeologi ha istituito lo European Archaeological Heritage Prize nel 1999. Un comitato indipendente assegna ogni anno il Premio per l’eccezionale contributo alla conoscenza del patrimonio archeologico europeo e alla sua diffusione, protezione e valorizzazione.