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Nazionale svizzera femminile di calcio, Lia Walti: test delle prestazioni SUFSM utilissimi

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Canale Fede e Ragione: Per Lia Walti, capitana della nazionale svizzera di calcio, la diagnostica delle prestazioni di Macolin è stata utilissima.

Abbiamo scritto che la nazionale svizzera di calcio femminile si è qualificata al Campionato Europeo di calcio, e che per valutare e preparare le calciatrici effettuati con il supporto tecnico scientifico della SUFSM, la Scuola universitaria federale dello sport di Macolin. Vedi La nazionale di calcio femminile svizzera qualificata al Campionato europeo di calcio.

La capitana della squadra Lia Walti in una intervista ha parlato proprio della preparazione effettuata con il supporto della SUFSM, delle partite che giocherà «in casa» in Inghilterra – gioca per l’Arsenal – e del sostegno dei tifosi. La capitana ha spiegato che la nazionale ha lavorato “intensamente ogni giorno con grande disciplina e motivazione” e che nelle prime settimane la preparazione è stata centrata soprattutto sulla forma fisica. “A volte era molto dura – ha spiegato – ma ci siamo sempre spronate a vicenda per riuscire a dare il massimo. Ora invece ci focalizziamo sulla tattica, sul gioco e sugli avversari. L’eccitazione cresce di giorno in giorno e l’atmosfera che si respira all’interno della squadra è straordinaria”.

Walti ha anche confermato l’importanza crescente della diagnostica delle prestazioni nel calcio femminile ad alti livelli, spiegando che anche all’Arsenal, per cui gioca, “i test per la diagnostica delle prestazioni sono ormai diventati uno strumento standard”. E che “è davvero molto utile disporre di valori di confronto a livello fisico, sia nella propria società sia nella squadra nazionale”.

Anche nel suo caso le prestazioni sono migliorate, anche se in  misura minore rispetto ad alcune sue compagne, già predisposte a sviluppare una forza esplosiva superiore. I test sulla forza esplosiva hanno comunque una utilità rilevante pure in questi casi, perché aiutano le giocatrici a progredire, a contestualizzare le proprie prestazioni tecniche, e a non cercare confronti non possibili con colleghe con capacità atletiche differenti.

Per Walti “gran parte del lavoro” di preparazione è stato “svolto a livello mentale”. Quindi pur non essendo “scontato poter partecipare ad un evento sportivo così importante”, la stanchezza accumulata nella stagione calcistica “passa in secondo piano e si aspetta con trepidazione il calcio d’inizio”.

L’emozione e la motivazione, per la capitana della nazionale svizzera, derivano anche dal “giocare in casa”, consapevole che gli inglesi hanno fatto “tutto il possibile per organizzare un evento fantastico. Ad esempio, è stato bello osservare come abbiano promosso le loro calciatrici in tutto il Paese in vista del grande appuntamento, stampando le loro fotografie su bottiglie o confezioni di patatine, cosa che dieci anni fa nel calcio femminile era assolutamente impensabile”.

Per l’intervista completa vedi, sul sito web dell’Ufficio federale dello sport: Intervista con la capitana della nazionale svizzera di calcio Lia Walti.

Fonte Canale Fede e Ragione – Nazionale svizzera femminile di calcio, Lia Walti: test delle prestazioni SUFSM utilissimi.