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Dopo aver registrato quasi 8000 profughi dall’Ucraina, la SEM fissa appuntamenti

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Dopo aver registrato quasi 8000 profughi provenienti dall’Ucraina, ora la SEM fissa appuntamenti.

Berna-Wabern, 17.03.2022 – Fino a mercoledì sera la Segreteria di Stato della migrazione – SEM aveva registrato 7903 persone provenienti dall’Ucraina. Nei centri federali d’asilo possono essere registrate più di 1000 persone al giorno. Per evitare il più possibile attese nei centri, i profughi possono presentare una domanda di protezione sul posto o per via elettronica e ricevere una proposta di appuntamento dalla SEM. La Confederazione dispone attualmente di circa 1500 alloggi liberi e si sta impegnando per potenziare le capacità. Dal canto loro, i Cantoni hanno messo a disposizione diverse migliaia di alloggi supplementari per le persone con statuto di protezione S che sono loro attribuite. Tra Confederazione e Cantoni vi è una stretta cooperazione che sta dando buoni risultati.

La SEM ha costantemente aumentato le capacità dei centri federali d’asilo dall’entrata in vigore dello statuto di protezione S. Attualmente possono essere registrate più di 1000 persone al giorno – e ciò sette giorni a settimana. Per la SEM è molto importante riuscire a ridurre i tempi di attesa sul posto. Per questo motivo le persone in cerca di protezione possono fare domanda di concessione dello statuto S mediante un semplice modulo e ricevono in seguito dalla SEM una proposta di appuntamento per la registrazione in un centro federale d’asilo. Questo modulo può anche essere scaricato dal sito della SEM, compilato e inviato per e-mail. La SEM sta anche sviluppando un tool online per permettere di compilare e inviare il modulo direttamente dal cellulare. Non appena la domanda di concessione dello statuto S è stata presentata, il Cantone può assicurare retroattivamente le persone in cerca di protezione contro la malattia a partire dalla data di presentazione della domanda medesima. Se necessarie, possono essere prestate loro cure mediche urgenti anche prima.

La SEM dispone attualmente di circa 9000 alloggi per chi cerca protezione. Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) mette già temporaneamente a disposizione della SEM 1800 posti nelle caserme di Bülach (ZH) e Bure (JU), a cui tra pochi giorni si aggiungeranno altri 300 posti circa nell’accantonamento militare di Glaubenberg (OW). La SEM si sta impegnando per trovare altri alloggi per i profughi.

Altrettanto fanno i Cantoni: nelle ultime settimane hanno cercato, e in parte già posto in funzione, diverse migliaia di alloggi supplementari. Essi ritengono importante evitare un eccessivo aggravio unilaterale di lungo corso, nella misura in cui gran parte dei profughi si stabiliranno in Cantoni con grandi città. Per equilibrare per quanto possibile tale aggravio, coloro che non risiedono presso parenti o conoscenti in un determinato Cantone, dovrebbero essere distribuiti tra i Cantoni in modo uniforme e in funzione dei posti liberi. I Cantoni stanno collaborando con la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) per definire i processi successivi all’attribuzione nel Cantone. Ogni Cantone deve decidere se può assumere da sé il monitoraggio delle famiglie ospiti e l’assistenza dei profughi o se intende collaborare con un ente assistenziale. A tale riguardo nei Cantoni è in corso un sondaggio.

I feriti e le vittime di traumi rappresentano una grande sfida per i Cantoni: queste persone hanno una particolare necessità di un alloggio durevole per potersi stabilizzare. La loro assistenza è spesso onerosa. La CDOS sta attualmente discutendo con la SEM per definire un processo che dia ai Cantoni il tempo necessario per trovare soluzioni adeguate per queste persone.

Recentemente i media hanno riferito del rischio di sfruttamento delle persone che si trovano in alloggi privati. La SEM e i Cantoni intendono ridurre tale rischio – quindi, già alla registrazione, la SEM consegna ai profughi un volantino con informazioni e contatti relativi a tale tematica. Nel sito che gestisce insieme alla Confederazione, www.opferhilfe-schweiz.ch, la CDOS fornisce informazioni in ucraino e in russo e indica tutti i servizi di aiuto alle vittime e le case rifugio in Svizzera.

Anche la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) ritiene prioritari un rapido processo di registrazione e un’assistenza scevra da formalità burocratiche delle persone in arrivo. Fa inoltre notare che i profughi sono spesso vittime di reati (tratta di esseri umani, sfruttamento sessuale, sfruttamento della manodopera). Approva quindi la costante sensibilizzazione su queste tematiche di tutti gli interessati, siano essi collaboratori delle autorità e delle ONG interessate o gli stessi profughi. La polizia monitora intensamente la situazione e ha rafforzato la sua presenza nei punti nevralgici.

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