Nuovi rinforzi per le zone devastate di Turchia e Siria.
Il bilancio ancora provvisorio delle scosse di terremoto che hanno colpito la Turchia e la Siria è di danni ingenti e diverse migliaia di vittime nei due Paesi. In risposta all’appello lanciato dalle autorità turche, lunedì l’Aiuto umanitario della Confederazione ha inviato d’urgenza nelle zone sinistrate una squadra di soccorso della Catena svizzera di salvataggio. Oggi ha inizio la seconda tappa della fase di emergenza.
In questi giorni le operazioni di soccorso condotte con l’aiuto di 87 esperte ed esperti della Catena svizzera di salvataggio e di 8 cani dell’organizzazione Redog si sono svolte in varie località della provincia di Hatay. Dal loro arrivo sul posto, martedì 7 febbraio, le soccorritrici e i soccorritori sono riusciti a salvare 11 persone, tra queste due neonati, e continueranno le ricerche fino a metà della settimana prossima. Questa squadra di pronto intervento comprende anche specialiste e specialisti dell’Aiuto militare in caso di catastrofe e dell’Esercito. Nelle zone sinistrate sono impegnate oltre 90 squadre di ricerca e di salvataggio internazionali, che operano in stretta collaborazione con le autorità turche.
Redog lavora anche direttamente con il suo partner, la squadra turca GEA. Complessivamente sono state 39 le persone estratte dalle macerie grazie all’aiuto dei cani inviati in Turchia. Ma a 100 ore dalla prima scossa, le possibilità di sopravvivenza delle vittime intrappolate sotto le macerie stanno diminuendo. A destare preoccupazione sono soprattutto la mancanza di acqua e di cibo e le temperature sotto lo zero.
Al via la seconda tappa della fase di emergenza
Oggi, venerdì 10 febbraio, una seconda squadra di 12 persone del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) decollerà da Berna alla volta di Adana, in Turchia. Il volo è operato dalle Forze aeree svizzere e dal Servizio di trasporto aereo della Confederazione. Guidata da una donna, la squadra sarà composta anche da psicologhe e psicologi, esperte ed esperti di logistica, mediche e medici nonché specialiste e specialisti in alloggi. La loro missione sarà valutare le esigenze della popolazione sul posto affinché la Confederazione possa rispondervi con azioni adeguate.
Quattro specialiste e specialisti partiranno lunedì per Aleppo
Per quanto riguarda la Siria, anch’essa duramente colpita dal terremoto di lunedì, la situazione in fatto di sicurezza complica le attività umanitarie e l’accesso alle zone sinistrate. Una squadra di specialiste e specialisti svizzeri, istituita dalla DSC, partirà lunedì da Damasco per Aleppo. Si tratta di personale che opera attualmente presso le rappresentanze svizzere della regione e conosce bene il contesto. Queste persone rimarranno una decina di giorni per valutare le esigenze e organizzare un’assistenza umanitaria in loco, soprattutto nella regione nord-occidentale.
Nel corso di questa settimana l’Ufficio umanitario della DSC a Damasco era già stato rafforzato con personale svizzero proveniente dalle rappresentanze svizzere nella regione; inoltre, la DSC ha riorganizzato una parte delle sue attività per rispondere all’emergenza, in collaborazione con i suoi partner.
Per aiutare i due Paesi colpiti dalla catastrofe la DSC ha stanziato complessivamente 7 milioni di franchi.
Credits immagine: confine Turchia – Siria, cortesia Google Maps.